venerdì 12 dicembre 2008

Più cioccolato e meno sensi di colpa!

Recenti studi effettuati dai nutrizionisti dell'Università di Copenhagen hanno portato ad una scoperta che renderà felici tutti gli amanti del cioccolato. Il cioccolato fondente, infatti, oltre ad avere effetti benefici sul cuore, sul sistema nervoso e proprietà anticancro ed antidepressive, possiede anche la capacità di limitare il senso di fame. I ricercatori l’hanno scoperto mettendo a digiuno un gruppo di 16 ragazzi per 12 ore, al termine delle quali è stato distribuito ad una parte dei ragazzi del cioccolato fondente e del cioccolato al latte all’altra. Dopo altre 5 ore di digiuno i ricercatori hanno distribuito pizza a volontà: il gruppo che aveva consumato il cioccolato fondente era sazio dopo una quantità di pizza con il 15% di calorie in meno rispetto a quella necessaria a soddisfare chi aveva mangiato cioccolato al latte.
Così, il caro e più che eccentrico proprietario della fantastica Fabbrica di Cioccolato, Willie Wonka, che rappresenta il mestiere ambito un po’ da tutti, finalmente dopo tante accuse, trova un po’ di pace. È sufficiente saper curare la propria igiene orale.
Basta sensi di colpa e via libera al cioccolato…fondente però!


venerdì 5 dicembre 2008

Il lavoro di oggi

Le agenzie di lavoro interinale sono nate per far fronte a necessità temporanee delle aziende. Offrono un lavoro a chi ne è rimasto privo, sostituendo personale in malattia o facendo fronte a picchi di lavoro improvviso.
Per tante persone però, queste aziende diventano l’unica opportunità di trovare un lavoro, in modo particolare se non si possiede un titolo di studio o si ha poca esperienza lavorativa.
Sembrano lontani i tempi in cui le persone, in genere, potevano godere di contratti a tempo indeterminato. I giovani ora si trovano di fronte ad uno scenario lavorativo caratterizzato da un’incertezza inquietante e le variopinte e numerosissime forme di contratto oggi esistenti non consentono a tutti di giungere ad una sicurezza dal punto di vista economico.
Spero che la situazione cambi presto in modo da poter garantire a tutti, e soprattutto ai giovani, di entrare e RESTARE a lungo nel mondo del lavoro.

venerdì 28 novembre 2008

La bestialità appartiene a certi uomini, non agli animali

Sapete che esiste un traffico di cuccioli che arriva dall’Est Europa in Italia??
Viaggiano in condizioni ai limiti della sopravvivenza, il 40% di loro muore, e chi arriva vivo viene imbottito di farmaci per sembrare sano. Tutto questo avviene solo ed esclusivamente per uno scopo di lucro, perché un cucciolo importato dall’estero sul mercato vale fino a 20 volte meno del suo corrispettivo italiano.
Per questo motivo domani e domenica 30 novembre la LAV (lega antivivisezione) scenderà in numerose piazze con la campagna contro il traffico dei cuccioli, per denunciare l’ennesima dimostrazione della mancanza di scrupoli di alcuni uomini. A questo punto il mio consiglio per chi desidera avere un cane è quello di prendere un trovatello senza casa che gira per le strade senza, o uno di quelli che affollano i canili vivendo in condizioni vergognose.

Chi davvero desidera un cane sa bene che l’affetto di un cucciolo non viene valutato in base alla razza o alla sua bellezza.



Il suo affetto non ha prezzo..

venerdì 21 novembre 2008

UNA GIORNATA PER I BAMBINI DI TUTTO IL MONDO



Il 20 novembre è la giornata universale del bambino, la giornata che celebra la data in cui la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia venne approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York nel 1989. La dichiarazione universale dei diritti del fanciullo però risale al 1959, e nel preambolo contiene una frase che già da sola è in grado di far riflettere e riassume in se i doveri che la società ha nei confronti dei bambini: “L’umanità ha il dovere di dare ai bambini il meglio di se stessa”.
Oggi c’ è una grande attenzione nei confronti dei bambini e del loro futuro. La società dei grandi spera che nel futuro dei loro piccoli ci sia un mondo pacifico e giusto, ma molto spesso ci si dimentica che la responsabilità di questo è proprio degli adulti, gli stessi che a volte abusano nei loro confronti. È proprio per questo che i bambini tendono ad imparare ad essere sempre meno bambini e meno illusi. Ma non deve essere così; i bambini devono avere la possibilità di divertirsi, andare a scuola ed essere sereni. Essere sereni ed amati è un loro diritto, questo è espresso nel sesto punto della dichiarazione dei diritti dei bambini: “Il fanciullo, per lo sviluppo armonioso della sua personalità, ha bisogno di amore e di comprensione. Egli deve, per quanto è possibile, crescere sotto le cure e la responsabilità dei genitori e, in ogni caso, in un’atmosfera d’affetto e di sicurezza materiale e morale. Salvo circostanze eccezionali, il bambino in tenera età non deve essere separato dalla madre. per un bambino è di primaria importanza poter contare su un affetto, senza il quale non può vivere, né fisicamente, né psicologicamente”.
Una particolare attenzione poi va ai bambini che vivono al di fuori della nostra attenta comunità, a quei lontani bambini che ogni giorno devono affrontare situazioni ben più difficili delle nostre.
Questi sono gli impressionanti dati che l’UNICEF ha raccolto per quanto riguarda i diritti negati dell’infanzia nel mondo:

  • 11 milioni di minori muoiono ogni anno, prima di avere compiuto i 5 anni, per malattie o problemi che potrebbero essere facilmente eliminati: malattie intestinali, polmoniti, e malattie prevenibili con le vaccinazioni come morbillo, pertosse, tetano, difterite, tubercolosi
  • 150 milioni di bambini soffrono di malnutrizione
  • 123 milioni di bambini non hanno mai frequentato la scuola. Di questi, la maggioranza sono bambine
  • 211 milioni di bambini lavorano
  • 600 milioni di bambini, cioè un quarto dei bambini di tutto il mondo, vivono in condizioni di estrema povertà
  • 2 milioni di bambini sono morti, nel corso dello scorso decennio, a causa di conflitti armati
  • 20 milioni sono stati costretti a abbandonare le loro case
  • 300 mila bambini sono stati reclutati e combattono in diversi paesi africani, asiatici e del Medio Oriente in eserciti regolari e gruppi armati di opposizione
  • 130 milioni di donne hanno subito, da bambine, mutilazioni sessuali e ogni anno altri due milioni di bambine le subiscono
  • oltre 1 milione di bambini ogni anno sono vittime dei trafficanti, vengono “comprati” e costretti a subire abusi e sfruttamento
  • 14 milioni di bambini hanno perso la madre, il padre o entrambi i genitori a causa dell’Aids

Morti per malattie, malnutrizione o guerre, analfabeti, orfani costretti al lavoro forzato ed a vivere in condizioni di precarietà, costretti ad abbandonare le proprie case e a fare il compito del soldato, vittime di mutilazioni sessuali, traffici, abusi e sfruttamenti, queste sono le condizioni di milioni e milioni di bambini nel mondo che nonostante le numerose iniziative non hanno la fortuna di vivere la loro infanzia.





venerdì 14 novembre 2008

La sonda indiana arriva sulla luna

Moon Impact Probe era stato sganciato 25 minuti prima dal satellite orbitante

NEW DELHI - Il modulo Moon Impact Probe (soprannominato Aditya), rilasciato 25 minuti prima dalla sonda indiana Chandrayaan-1, è arrivato sulla Luna alle 16,04 ora italiana. Lo ha annunciato un portavoce dell'Agenzia spaziale indiana (Isro). Chandrayaan-1 era stata lanciata lo scorso 22 ottobre dalla base di Srihakot, nello Stato indiano dell'Andra Pradesh. Dal 4 novembre era entrata nell'orbita lunare.

OBIETTIVI - Obiettivo della missione è sperimentare le tecniche di allunaggio su un punto predeterminato della superficie (in questo caso un cratere del polo Sud), oltre che studiare in un periodo di due anni la composizione dell’atmosfera lunare e del suolo nel punto di impatto, grazie a uno spettrometro di massa. La sonda trasporta inoltre un radar altimetro per seguire la traiettoria di discesa e una telecamera. Uno dei principali esperimenti è la ricerca dell'isotopo elio-3, che si presume molto più abbondante sulla Luna rispetto alla Terra.

ENTUSIASMO - Grande entusiasmo al centro spaziale indiano a Bangalore, che hanno seguito passo passo le ultime fasi della missione. Quando è giunto il segnale di atterraggio riuscito è scoppiato un grande applauso. La missione è costata circa 80 milioni di dollari. L'India ha inaugurato il suo programma spaziale nel 1963.


Una notizia importante sicuramente dal punto di vista scientifico, ma anche comprendente altre particolari sfumature su cui vale la pena riflettere.
Se si pensa all’India anche solo vent’anni fa non era altro che uno dei cosiddetti paesi “in via di sviluppo”, ora invece si ritrova ad avere una propria sonda spaziale appena atterrata sulla luna.
L’India, come nazione, ha compiuto negli ultimi vent’anni una crescita vertiginosa dal punto di vista politico e soprattutto economico, anche se si presenta come un paese ancora piuttosto tradizionalista per quanto riguarda l’ambito sociale.
È un paese che solo negli ultimi tempi ha avuto la capacità di affacciarsi nell’economia globale, riuscendo ad imporsi sempre di più e a collaborare con paesi già sviluppati come gli Stati Uniti e l’Europa.
Ed è senza alcun dubbio una nazione che soppianterà le attuali potenze economiche nel giro di una quindicina di anni, trovando un buon posto al fianco della già potentissima Cina.
Questa notizia di carattere scientifico, insomma, non è altro che un campanello che ci avverte del fatto che sta arrivando una nuova potenza, pronta a spartirsi ogni risorsa, e noi non possiamo fare altro che accettarla.

venerdì 7 novembre 2008

TUTTI OBAMIZZATI

Tutti obamiani, tutti obamizzati. Il primo effetto della vittoria e del ciclone Barack si abbatte sulle nostre teste, entra nelle nostre case, condiziona i nostri politici e non solo loro. C’è obamamania in tutto il mondo, e per fare un esempio che la dice lunga basterebbe Daniel Craig, il James Bond della quarta generazione cinematografica, che ieri non si è peritato di diffondere una dichiarazione semicomica, o involontariamente comica, che suonava così: «Dopo la vittoria di Barack Obama, penso che potrebbe essere giunto il momento per un agente 007 di colore». E certo è che già in casi come questo siamo colti da un moto di sospetto, non sappiamo dove finisca l’entusiasmo democratico e dove cominci, magari, una campagna mascherata (pardon, colorata) per promuovere con una dichiarazione il nuovo film dell’eroe di Ian Fleming, Quantum of solace.Ma in Italia si va ben oltre. La cosa meravigliosa, ieri, mettendosi a spulciare per bene le agenzie, era verificare quanto il nostro paese si è obamizzato e in quanto poco tempo. Si potevano leggere perle come questa. Il sindaco di Vicenza, Achille Variati, che chiedeva: «Obama, ricordati la promessa di Lincoln». E quale sarebbe questa promessa? «Creare un governo del popolo, attraverso il popolo. Che valga per l’America e valga per Vicenza». Incurante di sfiorare il ridicolo, anche il presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, prenotava l’agenda del nuovo leader mondiale: «Sarebbe fantastico veder atterrare l’Air Force One all’aeroporto Vespucci di Firenze, naturalmente rinnovato, per celebrare con Obama l’anno di Amerigo Vespucci».Tutti invocano Obama e cercano in Obama quello di cui hanno bisogno: la lega del bowling il riscatto del birillo, il circolo della terza età una nuova speranza presidenziale. Rosa Russo Iervolino, quella che criticava Saviano per il suo Gomorra, era ovviamente «commossa per l’elezione di Barack». Il sindaco partenopeo ha pianto, e ha spiegato: «Per motivi di età appartengo a quella generazione che a Roma ha sostenuto le battaglie di Martin Luther King e ha protestato contro la detenzione di Nelson Mandela». Caspita. E tutti ovviamente citano Martin Luther King, tutti vanno a cercare un parente nero, anzi, «afroamericano», come ormai impone l’obamamente corretto. Incuranti del fatto che nella sua bellissima biografia, I sogni di mio padre, lo stesso Barack non si faccia nessun problema a definire «nera» la propria comunità, tutta una serie di neo-obamiani iniziano a dettare un nuovo galateo. Nella notte del voto il più obamisticamente corretto della televisione italiana era Gianni Riotta, che contestava a Bruno Vespa l’assenza del sostantivo «afroamericano».Walter Veltroni è riuscito a far pubblicare dall’Unità, in formato poster, la foto del suo incontro ante litteram con Obama, avvenuto dopo l’intervento alla Convention in cui Barack non era nemmeno senatore nazionale. Fassino s’immagina che la vittoria «dia una spinta all’obiettivo dell’unità dei riformisti», così come Romano Prodi un tempo si era inventato che nel nome di Bill Clinton stesse nascendo l’Ulivo mondiale. Sono soddisfatti i liberali italiani di Stefano De Luca, che ovviamente si sentono gli interpreti più vicini al pensiero del leader democratico americano; parlano i consiglieri regionali Verdi Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro per spiegarci che «Obama è verde» nel senso ecologistico. Riccardo Nencini, segretario del Partito socialista, si sente epicamente posto di fronte «alle stesse sfide di Obama». Marrazzo elogia il popolo americano, Sandro Bondi ha scatenato un putiferio - anche nel suo stesso schieramento - dicendo che lui vedeva «una grande somiglianza fra Obama e Berlusconi». Antonio Martino - lui sì, politicamente scorretto - lo ha invitato sarcasticamente «a presentarsi in Consiglio dei ministri con il volto dipinto di nero». Dario Franceschini, numero due del Pd, sospira «torna l’America che abbiamo amato». Rifondazione e il Pdci dicono che «è caduto un muro razziale», anche se, come spiega il segretario del Prc Paolo Ferrero, «temo che cambi troppo poco», e ovviamente in questo dissente dal direttore del suo quotidiano, Piero Sansonetti, «l’obacomunista» che dice: «Sono un obamiano sfegatato». La Melandri fa il giro dei talk show ricordando che lei, grazie alla sua doppia cittadinanza, ha avuto il raro privilegio di partecipare al comitato elettorale; Gianfranco Rotondi, segretario della Democrazia cristiana per le autonomie, gioisce perché Obama rappresenta «un fatto sociologico e spirituale destinato a cambiare le coordinate del mondo».E quando finisce questo coro sterminato di neoapologeti, dopo aver trovato fascio-obamiani a CasaPound, catto-obamiani in Forza Italia e demo-obamiani nel Pd, ci viene il dubbio che il vero miracolo di Obama sia in questa capacità messianica e sincretica che gli ha permesso di stregare perfino i cento prezzemoli della politica italiana, per una volta tutti portati a identificarsi in un solo leader. Peccato non sia il loro. D’altra parte, siano convinti che se Obama avesse potuto leggere questo profluvio di conversioni, sarebbe fra il divertito e lo scettico. Esattamente come noi.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=303900


Con la vittoria di Barack Obama ci troviamo davanti ad una situazione inaspettata.
Per la prima volta un coro di consensi emerge da tutto il mondo. Anche in Italia, come si può notare da questo articolo, vi è un consenso comunitario anche tra rappresentanti di politiche contrastanti che dichiarano il loro apprezzamento per Obama quasi sfiorando il ridicolo. Tutti sono dalla parte di Obama , tutti hanno delle aspettative su di lui ed egli dovrà mantenere fede a tutto questo. Il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America è un uomo con dei valori, sincero, diverso da tutti i presidenti che l’hanno preceduto, e non solo per quanto riguarda il colore della pelle, ma perché è un uomo che disprezza la guerra e la violenza. Un uomo che rappresenta una speranza di cambiamento per il popolo americano, e una speranza di pace per tutto il mondo. Ma l'Italia troverà mai il suo Obama?

..Gloria..